Nuovo allenatore e nuovo CEO: i Friedkin devono scegliere. E dai sondaggi si è passati ai colloqui: ha messo la freccia superando Carnevali e Antonello
Non solo l’erede di Juric. Non solo l’allenatore. La Roma deve stringere i tempi perché non basterà prendere anche un tecnico preparato, navigato e vincente se vuole rimettersi velocemente in senso. In una società di calcio, in un’azienda di calcio, servono anche i dirigenti che prendono le decisioni e che si assumono le responsabilità delle stesse.
Da quando si è dimessa Lina Soulokou, infatti, dentro la Roma manca anche l’amministratore delegato o, se preferite dirlo all’inglese, il CEO. E siccome i Friedkin sono sempre distanti per via dei molteplici interessi economici che hanno nel mondo, una figura del genere è fondamentale. Ma manca, come sappiamo, con il solo Ghisolfi che si prende le responsabilità di tutto e che oltre ad alzare il telefono per parlare con Dan e Ryan (che prendono, e ieri lo abbiamo capito dalle parole del francese in conferenza stampa, tutte le decisioni) dentro Trigoria non ha la possibilità, quasi, di interfacciarsi con nessuno.
Nuovo CEO Roma: in pole Perrelli
Quindi non basta solo il nuovo allenatore, serve anche il CEO. E di nomi, dopo l’addio di Lina, ne sono spuntati fuori diversi. Da Antonello dell’Inter passando per Carnevali del Sassuolo, ma secondo Il Messaggero in edicola questa mattina in pole, adesso, ci sarebbe Marzio Perrelli.
Se nei giorni scorsi ci sono stati dei sondaggi, adesso quelli che si sono trasformati in colloqui veri e propri che potrebbero portare ad una fumata bianca nello spazio di breve tempo. Magari nelle prossime 48 ore (così trapela da Trigoria per l’annuncio del nuovo allenatore), il comunicato potrebbero contenere due nomi: non solo chi dovrà sobbarcarsi il lavoro di rendere una squadra credibile che al momento ha perso davvero tutta la credibilità, ma anche chi dovrà rappresentarla in tutte le sedi soprattutto nel momento in cui i Friedkin non ci saranno. Quindi quasi sempre.